Dott.sa Zarino Ludovica

Si è tenuto sabato 4 giugno 2022,  ospitati nella splendida cornice della città di Firenze, il primo convegno  post-pandemico della Fisa, la Federazione Italiana della Società di Agopuntura.

La soddisfazione di essere potuti tornare ad organizzare in presenza eventi di tale portata è subito evidente. I primi interventi del presidente  Carlo Maria Giovanardi e del Vice presidente Franco Cracolici lo sostengono a gran voce, così come la necessità di proseguire uniti  nel coltivare e diffondere una disciplina sempre più richiesta , di cui ormai anche la comunità scientifica  riconosce l’evidenza e ricerca i benefici.

La regione toscana nello specifico vanta in Italia il primato per numero di ambulatori pubblici in cui l’agopuntura è quotidianamente praticata e offerta nei trattamenti del dolore osteo-articolare , nelle sequele delle terapie oncologiche, nelle cefalee.

É confortante constatare che i principali riferimenti di ricerca medica da PubMed alla Cochraine Library riportano trial clinici e metanalisi sull’argomento, e che l’agopuntura è finalmente parificata ad altre terapie antalgiche fino ad oggi di più comune utilizzo.

Il problema dell’abuso di farmaci del resto siano essi oppioidi, anti-infiammatori o  antibiotici,  è un problema reale e preoccupante.

Se ne parla poco perchè le priorità dell’agenda internazionale si orientano altrove ma i dati dei morti in aumento per overdose da antidolorifici, così come il tema delle resistenze batteriche saranno presto una piaga da affrontare.

Nelle patologie croniche il dolore è spesso una costante inevitabile e i vantaggi di una terapia alternativa al farmaco, efficace sul sintomo e priva di effetti collaterali legati all’inevitabile intossicazione degli organi emuntori (responsabili dello smaltimento  del principio chimico contenuto nei farmaci tradizionali), non possono essere trascurati.

Ma i benefici sono plurimi.

I costi sono contenuti perchè il piccolo aghetto metallico è l’unico mezzo di cui si necessita in terapia e l’azione sul paziente può essere a più ampio raggio;  oltre al dolore ci è possibile dare un sostegno anche alla sfera psichica ed emotiva, tanto trascurata dalla medicina moderna ma basilare per la Medicina Tradizionale Cinese in cui l’agopuntura affonda le proprie radici.

Questi anni di pandemia hanno messo a dura prova la nostra salute, nel più completo significato di benessere fisico e mentale, lasciando segni più evidenti come difficoltà respiratorie e perdite di memoria ma anche tracce più subdole, come  il senso di smarrimento,  solitudine e impotenza  che molti manifestano nel quotidiano, più o meno consapevolmente.

Del resto sul mercato anche gli anti-depressivi aumentano il loro consumo, a ricordarci che corpo e mente sono intrinsecamente legati e quando il Qi è in difficoltà non avvertiamo soltanto sintomi fisici.

Ed ecco allora emergere la relazione del Dott.Natour nella quale si è ribadita l’importanza della tutela del nostro Qi come migliore prevenzione a qualsiasi tipo di aggressione esterna (covid compreso), e quella della Dott.ssa Brotzu sui disturbi di personalità, intesi come blocchi o alterazioni al libero fluire del Jing ( energia primigenia di eredità  genitoriale) perchè noi siamo energia.

Quanta poesia in questa frase:

Noi siamo energia..ed è capitato a tutti di avvertirla quell’energia, la nostra energia. É l’energia che ci sveglia al mattino e ci fa affrontare la giornata, l’energia che ci fa continuare a correre quando dobbiamo raggiungere l’obiettivo, le farfalle nello stomaco quando siamo innamorati, le lacrime agli occhi di un ricordo commovente… tutte forme diverse della stessa energia.

Possiamo chiamarla Jing se ci accompagna nello sviluppo, Qi se ci sorregge nel quotidiano, Shen se ci emoziona. Sempre di energia si tratta. E se qualcuno può non accorgersi della sua presenza di sicuro ne può avvertire l’assenza nei momenti di sconforto, nella malattia del corpo, nell’apatia della mente e nel freddo del cuore.

La nostra energia unica e intrinseca è ciò che ci definisce e determina, ciò che ci guida e ci sorregge. Ciò che ci  contraddistingue dalle macchine e dagli esseri inanimati.

Viviamo in un’ epoca storica  schizofrenica e complessa: di grande ricerca e ultra-specializzazione, di iper-informazione , di massima offerta e massimi bisogni.

Mai nella sua evoluzione l’uomo ha avuto la possibilità di vivere tanto a lungo, di conoscere così universalmente, di scoprire il mondo e scegliere il proprio futuro senza doversi affannare per i bisogni primari di sostentamento e mera sopravvivenza.

Mai nella sua storia l’uomo ha potuto scegliere la seconda casa al mare, le vacanze invernali e il calcetto la sera. Il mito del superuomo, di cui si era già parlato all’inizio del secolo scorso, super-uomo che nella sua storia non  ha mai avuto cosi tanto potere e controllo sulla propria esistenza da venirne completamente sopraffatto.

Secondo la Medicina cinese deve esserci sempre equilibrio fra Yin e Yang, tra pieno e vuoto, tra dentro e fuori altrimenti si finisce col capovolgere i sensi  e perdere la bussola, trasformando il Nord in Sud, il bianco in nero, la salute in malattia, l’uomo in macchina .

Ed è quello a cui assistiamo inermi tutti i giorni.

L’uomo, attaccato da patogeni esterni altrettanto pericolosi e invisibili dei piccoli virus che tanto ci hanno afflitti negli ultimi anni, ha finito col dissipare la propria energia persa negli orari stressanti, nella rabbia e nella rassegnazione di quotidianità protocollate, nel bombardamento mediatico di informazioni inutili e spesso fallaci, accettando di ripiegare ad uno stato di sofferta passività in cui perfino il proprio stato di salute è demandato ad altri. 

In questo la Medicina Cinese può fare molto. Tornando a far comprendere alle persone quanto la loro Energia influisca sul loro quotidiano, quanto le loro emozioni siano spesso correlate a determinati sintomi, quanto i loro stili di vita possano fare la differenza, quanto il loro modo di leggere i giorni sia determinante. Ma deve partire da noi.

E per farlo ci vuole tempo, conoscenza, volontà e supporto. 

 Il mio augurio è che l’Agopuntura inserita negli ospedali pubblici e sempre più incoraggiata faccia anche (e soprattutto) questo. Che non si riduca all’utilizzo di pochi punti inseriti nelle linee guida da applicare sterilmente e meccanicamente a gambe , braccia, orecchie e addomi di cui nulla sappiamo, ma che rientri in quel discorso più generale di insegnamento all’auto-cura e auto-consapevolezza che stanno alla base dell’amor proprio e dello stato di salute. Se impariamo a prenderci cura di noi, sapremo farlo anche col prossimo, con l’ambiente che ci circonda, con la Natura…  che non sono qualcosa di dissimile da noi ma chiaro manifesto della stessa energia universale. 

 Il primo intervento della Dott.ssa Capua riguardante la salute circolare avrebbe allora forse dovuto  essere la conclusione di una giornata di riflessione profonda, sul ruolo primario che il singolo svolge nel mondo. Un mondo appunto sempre più popolato e connesso dove però il paradosso lo rende più solo, disumano e disinteressato a ciò che davvero conta.

Tornando alle priorità dell’agenda internazionale presto avremo auto che guideranno al nostro posto, robot che ci sostituiranno in quasi tutti i lavori manuali e avremo a disposizione vagonate di tutto ciò di cui non sappiamo più disporre…il tempo.

L’ottimismo mi fa figurare un futuro di tempo costruttivo per tornare ad attribuire il giusto valore a ciò che permane e non al consumo, alle persone e non alle cose, al sostanziale e non al superfluo.

Utopia ? Che volete farci… Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Dott.sa Zarino Ludovica

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